Come è nato sleektips
In questo post vorrei parlarvi del marchio di questo blog. Com’è nato e cosa ci sta dietro!!
Sono innanzitutto partita dalla scelta del nome. Sleektips. Tutto ha avuto inizio una notte di qualche mesetto fa. Avete presente quando vi mettete a letto ma non riuscite a dormire perché la vostra testa corre? Era qualche giorno che pensavo di iniziare a scrivere un blog: perché adoro il mio lavoro e perché mi piace scrivere. Mi sembrava un ottimo connubio. E quella sera nello specifico stavo pensando a come avrei potuto chiamarlo. Non volevo usare il mio nome, perché mi sembrava poco riconoscibile e memorizzabile, ho iniziato quindi a giocare con la parola tips, visto che in fondo il mio scopo è dare piccoli consigli sulle cose che meglio conosco. Ho iniziato ad associargli aggettivi e parole che potessero rafforzare la mia idea. E qui arriva sleek. Letteralmente raffinato, elegante. Perché alla fine non voglio dare consigli di vita! Vorrei dare consigli di stile! Qui è nato tutto. Mi è subito piaciuto come suonava la combinazione di queste parole e da li non l’ho più abbandonato, nonostante abbia fatto molti altri ragionamenti su molti altri nomi.
Per quanto riguarda invece la veste grafica, ho subito deciso che avrei voluto associare un pittogramma al logo. Per quelli di voi che magari sono meno esperti nel settore il pittogramma è l’immagine mentre il logo è la scritta del nome. Insieme compongono il marchio. Ecco un piccolo schema.
Ho deciso di inserire la sagoma di un cervide. Non è una scelta casuale, ma molto pensata. Innanzitutto mi sono sempre piaciuti moltissimo. Credo la renna sia il mio animale preferito in assoluto. E poi vogliamo parlare della loro maestosità? Il portamento “altezzoso”: con il collo eretto e la camminata elegante… mi sembravano perfetti per rappresentare la parte “sleek”. Con i loro palchi ramificati poi come si può non associarle alla saggezza?
Ho pensato così di far uscire dai loro palchi una serie di bolle di colori diversi, un po’ a simboleggiare dei pensieri che escono.
Sono poi passata al logotipo, ho fatto molteplici prove con svariati font, e credo di aver trovato quello giusto in quello che vedete. Anche la posizione rispetto al pittogramma ha subito svariate prove e modifiche. Non pensate che l’ideazione di un logo sia un’idea che arriva all’improvviso e si concretizza nel primo disegno che realizzate. Sono necessari un sacco di aggiustamenti e molte molte prove prima di arrivare ad un risultato in cui nulla più potete togliere o aggiungere per migliorarlo.
Ho scelto poi una serie di colori che penso rappresentino al meglio il mio messaggio.
Ecco qui quindi la mia scelta finale.
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